Taglio critico a cura di Luca Misiano

Il rapporto con i grandi temi culturali del proprio tempo distingue da sempre l’articolata e complessa ricerca artistica del Maestro Roberto Bosco. La cui opera non è mai stata svincolata da un sentimento pienamente orientato ad una finalità non meramente estetica, ma piuttosto sociale dell’arte; capace di cogliere anticipatamente quei mutamenti e trasformazioni dei quali oggigiorno siamo tutti spettatori ed attoniti protagonisti.

L’attività di Roberto Bosco, dopo le prime giovanili esperienze romane influenzate dai grandi modelli classici, si trasferisce per lunghi anni di lavoro a Parigi.

Sono proprio  questi ultimi anni a maturare in lui quella concezione di prorompente attualità di una umanità destinata a misurarsi e confrontarsi con la propria crisi esistenziale, causata dall’incapacità di non riuscire più a gestire e controllare l’insieme dei modelli etici ed economici da essa generati e che hanno segnato e letteralmente plasmato la nostra storia recente.

Di questa revisione e riflessione storica dei nostri stili di vita,l’artista romano da più di vent’anni ne aveva intuito i primi segnali anticipatori.

Unitamente all’affacciarsi di questa nuova era del pensiero ancora tutta da scoprire e definire, Bosco ci trasmette un messaggio di infinita speranza e coraggiosa positività tutta rivolta all’osservazione del segno dei tempi, liberandosi da quei condizionamenti estetici propri della tradizione, o, per meglio dire, facendone un utilizzo non pregiudiziale ed aprioristico, bensì concepito su basi formali e stilistiche atte a fissare con istantanea immediatezza l’esistente, nel suo divenire.

Di fronte alle sue creazioni pittoriche si percepisce un marcato senso di attesa e sospensione nel tempo e nello spazio delle immagini.

Sarà questo un elemento peculiare del Maestro , il quale sottolinea come un diverso percorso socioculturale debba necessariamente comportare una diversa e nuova relazione spazio-temporale dell’agire umano.

Stilisticamente, il realismo delle opere del periodo francese trascende nella direzione non tanto di una oggettività esasperata della realtà di cui farsi interpreti, bensì della sua intuitiva e geniale consapevolezza dei propri limiti.

Esattamente in questo momento di grande crescita culturale ed artistica, Roberto Bosco avvia quella evoluzione plastico-formale della cui piena espressione e maturità siamo oggi testimoni.

La stesura cromatica, modulata con tonalità sempre più strutturate compositivamente, diventa essa stessa il simbolo “semantico” di un rigenerato codice di segni che individuano e caratterizzano l’uomo contemporaneo.

L’uomo e la città, due elementi imprescindibili nelle creazioni artistiche del Maestro Bosco; le due facce di una stessa medaglia il cui rapporto di amore e conflittualità al tempo stesso, si esprime in tutta la sua essenza.

La realtà metropolitana sarà il fondale scenico dei suoi lavori a partire dagli anni parigini e sempre costantemente presente ed attualizzata.

Essa rappresenta per l’artista il tempio per eccellenza dell’ambizione umana di autocelebrarsi ma con la consapevolezza sempre più crescente di perdersi e dissolversi nel frastuono di sollecitazioni acustiche e di spot luminosi che sono parte integrante della dimensione emotiva e psicologica di una società che lotta nella ancestrale esigenza di affermazione di se stessa sul mondo esterno.

La città viene impressa sulla tela con rapide e materiche pennellate di colori prevalentemente monocromi.

L’artista ne coglie la sua prorompente imponenza e grandiosità; fissandola con campiture cromatiche verticali ed orizzontali.

Coordinate cartesiane forti e sfrangiate che efficacemente comunicano e suscitano in noi una profonda riflessione sui limiti che una fede cieca e smisurata nella logica umana, possa offuscarne la sua natura spirituale e primigenia : la sua stessa umanità.

Rispetto al delicato intimismo dei quadri del periodo francese, ancora legato a valori stilistici più legati alla tradizione plastico-figurativa, nelle opere recenti di Roberto Bosco, la figura viene a subire un marcato processo di rigorosa stilizzazione.

E’ questa l’ esperienza estetica della piena maturità artistica del pittore, le cui forme ci appaiono colte all’istante dal tessuto urbano circostante e materializzate sulle tele con la stessa forza e rapidità con la quale da esse siamo costantemente sollecitati.

La figura umana ricerca e riscopre i significati più profondi del proprio essere in forme slanciate ed allungate: crisalidi di una tensione spirituale propria di un “goticismo metropolitano “ che diventa l’icona stessa del nostro tempo.

Luca  Misiano

Leave a Reply